L'Artista

Originaria di Barumini e Olbiese di adozione ho iniziato il mio percorso artistico nel 1995 con lavori legati alla pittura delle prime avanguardie artistiche; in seguito la mia ricerca si è incentrata nello studio dell’arte minimale e concettuale riproponendo l’archetipo del quadrato, non solo come forma puramente razionale o legata a simbologie del passato, ma utilizzata allo stesso tempo per trascenderne il significato conosciuto.

Ho frequentato scuole specifiche, il liceo artistico a Cagliari e l’ Accademia di Belle Arti a Sassari, un percorso di studi che mi ha permesso di conoscere ed approfondire il mondo dell’arte.

Già da piccola ho vissuto in un ambiente familiare artistico, in mezzo ai libri d’arte ai colori e alle opere. Mio padre artigiano falegname e pittore autodidatta, dipingeva e restaurava.

“L’arte si impara attraverso la tecnica, bisogna poi dimenticarla per iniziare a dipingere  l’animaCharlie Parker musicista

Dopo gli studi e acquisito una certa tecnica il mio percorso artistico si è incentrato nel ricercare un linguaggio originale, che attingesse sia dalla storia dell’arte e dallo studio di grandi artisti, ma che fosse anche unico e solamente mio, soprattutto non autoreferenziale. Contemporaneamente ho intrapreso anche la carriera di insegnante che ritengo un ruolo molto importante in quanto attraverso l’arte l’essere umano si può veramente completare.

Mi sono indirizzata quindi all’arte astratta, allo spazialismo, all’arte concettuale e minimale.

Nel creare l’arte, bisogna prima accumulare, buttar fuori tutto ciò che si sente in maniera istintiva per poi successivamente ripulire dal superfluo e liberare in maniera razionale tutto ciò che ha senso e che deve restare.

Nella mia operazione di sintesi dove sono arrivata alla forma del quadrato, il colore è quasi del tutto assente e ricade sul bianco e sul nero, considerati non colori: il bianco li riflette tutti (il vuoto), il nero li contiene tutti (il pieno). Ogni quadrato è concepito come un piccolo mondo che ricerca l’equilibrio tra gli opposti e che li contiene entrambi, in una visione dualistica. Ogni quadrato è un frammento di tempo che non ha una successione lineare ma è casuale e improvvisa.

In alcune opere voglio soffermarmi e riflettere su fatti, eventi e condizioni; in altre esploro l’universo per lanciare dei messaggi e riaffermare la nostra umanità. Altre tendono alla ricerca della spiritualità, dell’equilibrio e dell’inconscio.

Ultimamente con l’utilizzo di tele su tele la mia ricerca si amplia in maniera stratigrafica, alla scoperta di nuove dimensioni e passaggi trans-dimensionali; questi emergono anche dai tagli e strappi che in alcuni casi vengono cuciti con filo di sutura, a voler riparare o meglio “ricucire” quel particolare momento o istante.

Mi spinge indagare sugli aspetti della vita e dell’esistenza, sia come essere umano, sia come donna che come artista.

Anche la tecnica e il materiale utilizzato è frutto di una scelta. Le opere non devono illustrare ma manifestare il pensiero, diventare e concretizzare il pensiero stesso.

Le mie opere sono dipinte principalmente con l’acrilico perché, essendo una tecnica veloce, rispetta i miei tempi anche se spazio con diverse tecniche e forme artistiche. Inizialmente ho utilizzato il legno come supporto poiché lo ritengo materiale vivo, pulsante e caldo, vicino alle mie esperienze d’infanzia e che si presta ad essere scalfito, intagliato e lavorato. In un particolare periodo della mia vita ho lavorato principalmente ad elaborazioni digitali, scegliendo di non utilizzare le pitture. Nelle ultime opere invece prevalgono stratificazioni di tele leggere, talvolta anche senza telaio, perché vi è l’esigenza di uscire dai limiti e dai confini, aprire l’opera all’esterno, scavare e ricercare le tracce del passato come fa l’archeologo, esplorare ed aprirsi alle infinite combinazioni di possibilità e realtà.

Mi affascina esplorare con l’arte lo spaziotempo, le nuove teorie scientifiche e tecnologiche, indagare ed esplorare i saperi.

“Perché l’uomo studia le scienze, perché l’uomo fa l’arte? Le cose che sembrano meno importanti per la nostra sopravvivenza sono l’essenza stessa del genere umano”. Savas Dimopoulos fisico

About me

Rosalba Mura was born in Barumini. She graduated at the artistic high school
of Cagliari. Then, she continued her studies at the Academy of Fine Arts in
Sassari where she graduated in Painting.
Her professional artistic career began in 1995 with canvases influenced by
the first avant-gardes. Later, her research focused on the study of minimal
and conceptual art, re-proposing the archetype of the square, not only as a
purely rational form or linked to symbols of the past, but at the same time
used to transcend its known meaning.
The almost “absence” of color focuses on black and white, to express duality
as the essence of reality; energy present in all things, the principle of unity
that binds the small to the large, the individual to the universe.
One of the important points of reference is Fontana’s spatialism that he
seeks and wants to explore beyond the very dimension of the painting,
going beyond the two-dimensional surface of the canvas itself.
In her latest works, as in the particular case of “Ubiquità”, exhibited at the
Triennale delle Arti Visive in Rome (2021), she wants to overcome and go
beyond this concept by referring to the most current theories of the
multiverse, this “beyond” becomes multidimensional, a search for different
spaces and different realities or possible existing conditions.      

                                    

Realities that are not totally distinct and defined, despite the different overlapping canvases, but intersect and interact with each other, creating connectionsthat investigate, interact and produce new spaces. Infinite worlds andinfinite realities, in a sequential progression that at the same time becomes aproduct, an artifact, or a fraction of time containing more instants and morespaces.

Desire for infinity alluding to the repetition of the always identical. Here the
artist finds inspiration from the work of Giulio Paolini.
In addition to exploring and researching new spaces and new worlds, her art
also wants to be introspective: to investigate and reflect her own
experience; it opens up to the Other, the Beyond and the Elsewhere: here
testimony of lived experience, the search for new visions and new concrete
spatial boundaries, even intimate, personal and spiritual.
Her aesthetic research in her most recent works pursues an essential
expressiveness aimed at de / construction and the representation of an
otherness that appears “fluid” and fleeting.
At the moment, she lives and works in Olbia and, in addition to painting, she
is a teacher of artistic subjects.